L’ecografia transvaginale è un’indagine diagnostica molto sensibile nell’identificazione della patologia della cavità endometriale, ma spesso non fornisce sufficienti informazioni diagnostiche.
La sonoisterografia (SIS) si caratterizza per una sensibilità ancora maggiore e per questo riveste un importante ruolo nella diagnosi differenziale poiché definisce le lesioni endocavitarie per forma, ecostruttura, dimensioni, vascolarizzazione. Permette inoltre una più accurata valutazione preoperatoria nella pianificazione della tipologia e nella difficoltà dell’intervento da effettuare (isteroscopia operativa, isterectomia, etc.) e consente di diagnosticare o escludere malformazioni uterine ed incontinenza del canale cervicale evitando di ricorrere ad esami invasivi quali l’isteroscopia diagnostica.
La sonoisterografia (SIS) è una tecnica di semplice esecuzione, ben tollerata dalle pazienti e scarsamente invasiva che ha la durata media di 15-30 minuti.
INDICAZIONI
• sanguinamento uterino anomalo, specialmente in menopausa o durante terapia sostitutiva (HRT) o con Tamoxifene
• endometrio non ben visibile ecograficamente, come nel caso di uteri con molti fibromi che non ne consentono uno studio accurato
• sospetto ecografico di patologia endocavitaria (polipi endometriali, miomi sottomucosi, malformazioni uterine).
• sterilità/infertilità/poliabortività
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QUANDO SI ESEGUE?
Se la paziente è in età fertile il momento migliore per sottoporsi all’esame è rappresentato
dalla fase proliferativa, ossia nei giorni appena successivi alla fine del flusso mestruale (entro il 10-11° giorno dall’inizio delle mestruazioni – comunque appena prima della presunta ovulazione).
Nelle pazienti in post menopausa o in terapia con GnRHa non ci sono limitazioni di periodo
COME SI ESEGUE?
L’esame non richiede alcuna preparazione specifica.
Ci sono dei consigli che rendono l’esame più semplice da eseguire e meno “fastidioso” per la paziente:
- svuotare la vescica appena prima dell’esame
- assumere 1 supposta di buscopan (circa 1 ora prima dell’esame – serve a “rilassare” la muscolatura e facilitare il passaggio attraverso il canale cervicale)
- eseguire una lavanda interna con betadine lavanda vaginale pronta: 1 lavanda appena prima dell’esame + 1 appena rientrate a casa
-arrivare in ambulatorio circa 10 minuti prima dell’esame così da potersi “rilassare” ed ed avere il tempo di prepararsi “emotivamente” all’esame
L’esame inizia con un’ecografia transvaginale di base che permette di valutare le caratteristiche dell’apparato genitale interno e di escludere un’ovulazione precoce che porterebbe al rinvio della sonoisterografia.In un secondo momento viene estratta la sonda ecografica e, introdotto uno speculum in vagina, si visualizza la cervice e si inserisce un sottile catetere sterile monouso (catetere di Goldstein) .del diametro esterno di 1 mm attraverso il canale cervicalefino all’orifizio uterino interno. A questo punto, rimosso lo speculum, si reinserisce la sonda vaginale e, sotto controllo ecografico, si iniettano alcuni cc di soluzione fisiologica sterile che, distendendo la cavità uterina, permette di valutare la morfologia, la presenza di eventuali patologie (polipi, miomi, setti uterini, ecc.) e lo spessore della mucosa endometriale. |
RISCHI
Tale metodica presenta un’ottima tollerabilità nella maggior parte delle pazienti.
Gli effetti collaterali (algie pelviche simil mestruali, sanguinamenti vaginali, reazione vaso-vaginale) sono molto rari e di lieve entità.
Nelle pazienti in post menopausa e nelle pazienti precedentemente sottoposte ad interventi uterini (TC) esiste la possibilità di non riuscire a superare l’OUI (orifizio uterino interno) con il catetere e quindi di dover sospendere l’esame.
L’esame può inoltre essere rinviato in caso di infezioni vaginali che rendano “pericoloso” il passaggio del catetere dalla vagina alla cavità uterina.